Night in the Lonesome October, un romanzo di Richard Laymon ancora inedito in Italia che vi lascerà col fiato sospeso e vi farà riflettere sulla notte e i misteri che nasconde.

Night in The Lonesome October di Richard Laymon

Avevo già nominato Richard Laymon in questo blog in due articoli che potete recuperare facilmente, ma ve li metterò in coda a questa recensione insieme ai consueti link di acquisto.

Laymon vs King

Se li avete letti saprete che è uno dei miei scrittori horror preferiti. Laymon è uno scrittore molto diverso da King per vari motivi.

Per prima cosa è molto più diretto, il suo stile è più asciutto e semplice, molto meno descrittivo del re. Inoltre, se King è il grande cantore democratico dell’America di fine novecento, Laymon potrebbe esserne il campione repubblicano. Ma la legittima diversità di opinione politica non deve ingannarvi. Infatti, se talvolta nei libri di Laymon vi sono esplicite critiche a certe visioni “liberals”, per esempio sulla libera vendita delle armi a cui Laymon è favorevole, i suoi romanzi in realtà offrono una visione molto più simile dell’America a quella offerta dai romanzi di King che da quelli di un repubblicano medio.

Nei romanzi di Laymon gli Stati Uniti d’America sembrano il regno di folli depravati misogini, un brutto mondo in cui vivere, un mondo in cui abusi famigliari, stupri e brutali omicidi sono all’ordine del giorno. Legittimo dunque armarsi per difendersi, dice Laymon. Se vogliamo la visione di questo scrittore è disincantata, assomiglia molto a quella di un Clint Eastwood, sono entrambi di destra non tanto per ragioni ideologiche profonde, lo sono per un pessimismo sociale ed esistenziale estremo. Sono figli di Hobbes, potremmo dire, viviamo tra i lupi, inutile ingannarsi, inutile sperare nella bontà umana. Dobbiamo sopravvivere.

Ma al di là dell’ideologia che ci interessa giusto quel tanto che basta, è interessante per me capire la concezione di horror che ha Laymon. Si può riassumere brutalmente in uno slogan: sesso, stupro e cannibalismo. Questi sono i temi fondamentali delle sue opere. Siete scandalizzati? Leggetevi Polyanna, non so che dirvi.

Veniamo al bellissimo libro di oggi. Intanto voglio avvertirvi che Night in The Lonesome October, uscito nell’anno della sua morte (2001), si trova purtroppo solo in lingua inglese. Nessuno lo ha ancora tradotto in italiano come per la maggior parte delle sue opere. Se avete una buona conoscenza dell’inglese vi consiglio di leggerlo, altrimenti lasciate perdere.

La storia

La storia è molto semplice. Ed, 20 anni, studente di letteratura, ha il cuore spezzato perché al rientro dalle vacanze estive ha trovato una lettera di addio della sua ragazza, Holly. Ha conosciuto un ragazzo in un campo estivo e si è innamorata. Incapace di pensare ad altro che a quella stronza, decide di uscire una notte a fare una passeggiata, senza alcuna meta se non quella di sbollire la rabbia e la delusione. Questa è l’idea da cui è partito quel genio di Laymon. Facciamo uscire di notte un ragazzo dal cuore spezzato e facciamolo camminare, vediamo che può succedere.

E in effetti succede un po’ di tutto perché le notti di Ottobre sono strane. Ed nelle sue solitarie peregrinazioni notturne, alla prima ne seguiranno altre infatti, si imbatte in strani personaggi. Alcuni seducenti, come la misteriosa ragazza dalla coda di cavallo e il corpo da favola che si introduce in case altrui, altri spaventosi e minacciosi, come l’orribile vecchia che imperversa in sella alla sua bicicletta, maniaci sessuali, e senzatetto molto affamati.

La bellezza di Night in The Lonesome October è tutta in questa semplice meccanica, un ragazzo che passeggia di notte in una piccola cittadina universitaria. Nell’eccitazione che precede ogni avventura, che Laymon riesce a restituire appieno con la sua prosa semplice ma efficace. A un certo punto della lettura siamo quasi spinti a emulare il protagonista, a chiederci che cosa ci potrebbe accadere, quali strani personaggi incontreremmo, siamo curiosi di capire se la vita notturna è davvero così diversa, pericolosa ed eccitante allo stesso tempo. In un certo senso è lo stesso impulso che ci spinge a leggere romanzi horror. Ne abbiamo paura, ci avviciniamo con timore, ma siamo anche bestialmente eccitati perché la paura infonde adrenalina, una droga assai potente.

Non voglio dirvi di più perché vi rovinerei il gusto della lettura, il piacere di abbandonarsi alle scorribande notturne con Ed e gli altri personaggi del romanzo, che sono la misteriosa ragazza di cui non voglio svelarvi nulla, Eileen amica di Holly che lo consolerà sessualmente, l’amico/nemico Kirkus che viene rappresentato con tutti gli stereotipi classici del gay.

A proposito degli stereotipi

Proprio a proposito di quest’ultimo personaggio voglio dirvi una cosa. A una prima lettura superficiale Laymon sembrerebbe il classico scrittore horror misogino, omofobo e depravato. Avrà anche dei difetti, dirà l’appassionato di meme. A parte gli scherzi, Laymon non è, lo voglio ribadire, King, e quindi non troverete la raffinata sensibilità del Maestro nel tratteggiare le vittime del bullismo o le donne vittime di violenze domestiche; ma in un modo più rozzo e diretto troverete comunque molta più empatia umana nei confronti delle vittime e delle minoranze, che in certi guru del politicamente corretto e del femminismo radicale. Perché sì, Kirkus è la classica checca, ma è anche un personaggio positivo che ha un ruolo importante e decisivo ai fini dello scioglimento finale.

E bisogna anche dire che proprio la confessione da parte di Kirkus a Ed di essere stato vittima di atroci episodi di bullismo a scuola è la molla che avvicina il protagonista del romanzo e lo spinge a diventarne amico.

In quanto alla misoginia. Se è vero che spesso le donne sono rappresentate come prede sessuali e descritte come bombe di sesso, è anche vero che quasi sempre si rivelano poi donne forti. Un po’ come la Ripley della saga di Alien sono donne che combattono e hanno un ruolo predominante non passivo.

Del resto se analizzassimo superficialmente i romanzi di Laymon dovremmo concluderne che gli uomini sono tutti maniaci sessuali. Lo scrittore non ha mai uno sguardo giudicante, questo lo voglio dire, perché è molto apprezzabile, non troverete mai pistolotti morali su quanto sia disdicevole lo stupro, la violenza, il sadismo, né Laymon giudica la libertà sessuale di una donna o di un uomo. Laymon si limita a raccontare, lasciando a noi il giudizio, e ai suoi personaggi ovviamente.

Andiamoci piano dunque con i pregiudizi, perché anche chi combatte gli stereotipi, se lo fa con ottusità e poca intelligenza rischia lui stesso di seminare stereotipi e luoghi comuni in quantità industriale.

Vi lascio il collegamento se volete acquistare l’ebook in inglese su Amazon:

Night in The Lonesome October

Qui invece i link agli articoli su Laymon presenti nel blog:

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